Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).

La sindrome delle apnee notturne nel sonno, detta anche OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) consiste in frequenti e temporanee interruzioni della respirazione che comportano risvegli frequenti durante la notte (o comunque un cattivo riposo) ma soprattutto un’insufficiente ossigenazione. Le apnee respiratorie notturne possono durare 10-40 secondi ed essere ripetute centinaia di volte nell’arco della notte. Si classificano in apnee di tipo ostruttivo (viene ostacolato il passaggio dell’aria attraverso la gola nonostante la presenza dei comandi nervosi e dell’attività dei muscoli respiratori), in apnee tipo centrale (dovute alla mancanza del comando che dal centro nervoso viene inviato ai muscoli respiratori, per cui l’aria non viene respirata nel torace) e in apnee tipo misto (quando cioè si combinano i fenomeni dell’apnea ostruttiva e di quella centrale).

La sindrome delle apnee nel sonno è da sorvegliare poiché presenta delle ripercussioni negative sugli organi che maggiormente necessitano di ossigeno: cuore e sistema nervoso. La sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS) è un quindi disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori associate a fasiche cadute dell’ossiemia e conseguenti desaturazioni dell’emoglobina arteriosa.

Le ripetute apnee ed ipopnee determinano uno sforzo respiratorio notturno con possibili modificazioni della frequenza cardiaca ed aumento dei valori pressori durante il sonno, possibile compromissione della ossigenazione notturna e frammentazione del sonno.

I sintomi notturni suggestivi per tale patologia sono: il russamento abituale, le pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, i risvegli con sensazione di soffocamento, un sonno notturno agitato, la nicturia ed in misura minore la sudorazione notturna eccessiva e l’enuresi. I sintomi e le conseguenze di tale disturbo respiratorio sono: sensazione di sonno e di facile stancabilità diurna, eccessiva sonnolenza diurna, aumentato rischio di incidenti stradali (da 3.5 a 8 volte maggiore della popolazione di controllo), deficit cognitivi, in particolare disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione, ed in misura minore depressione del tono dell’umore, impotenza sessuale, cefalea soprattutto nelle ore mattutine. Il riconoscimento e l’inquadramento diagnostico e la gestione dell’OSAS richiedono competenze specifiche nel campo della Medicina del Sonno e attrezzature dedicate. Infatti esistono oltre 90 patologie del sonno riconosciute nella classificazione internazionale e molte di queste possono presentare una sintomatologia parzialmente sovrapponibile a quella dell’OSAS. Va tenuto presente inoltre che tutte le patologie che incidono sulla stabilità del sonno (in termini di microrisvegli, e frammentazione del sonno) possono determinare sonnolenza diurna, e che l’OSAS si associa spesso ad altre patologie del sonno in un contesto di co-morbilità molto complesso. Dopo gli accertamenti,la terapia può essere di tipo medico, chirurgico o terapie combinate.

Anche casi gravi di malocclusione dento-scheletrica di seconda classe (mandibola indietro) possono determinare l’OSAS. Alcune situazioni  si possono risolvere con trattamento ortodontico seguito da intervento di chirurgia ortognatica con avanzamento della  mandibola .Questo determina un aumento dello spazio posteriore tra base lingua e ipofaringe con miglioramento del passaggio del flusso di aria.