Neoplasie e neoformazioni cranio – orbito – maxillo facciale

[et_pb_section bb_built=”1″ admin_label=”section” transparent_background=”on” allow_player_pause=”off” inner_shadow=”off” parallax=”off” parallax_method=”on” make_fullwidth=”off” use_custom_width=”off” width_unit=”on” custom_width_px=”1080″ custom_width_percent=”80″ make_equal=”off” use_custom_gutter=”off”][et_pb_row admin_label=”Riga”][et_pb_column type=”2_3″][et_pb_text admin_label=”Testo” background_layout=”light” text_orientation=”left” header_font_size=”30″ header_letter_spacing=”0″ header_line_height=”1″ text_letter_spacing=”0″ text_line_height=”1.7″ use_border_color=”off” border_color=”#ffffff” border_width=”1″ border_style=”solid”]

NEOPLASIE E NEOFORMAZIONI DELLA REGIONE CRANIO-ORBITO-MAXILLO FACCIALE

SEDI ANATOMICHE

  • BASE CRANICA ANTERIORE
  • ORBITA E ANNESSI
  • REGIONE NASALE
  • REGIONE MASCELLARE
  • FOSSA PTERIGOMASCELLARE
  • SENI PARANASALI
  • LINGUA
  • MANDIBOLA E PROCESSI ALVEOLARI
  • CUTE

La patologia neoplastica del distretto maxillo-facciale riveste un’importanza fondamentale nell’ambito della specialità. Questo perchè la corretta asportazione della neoplasia, soprattutto se maligna, comporta ampi interventi demolizione di parti del volto che devono poi essere ricostruite in modo da garantire un adeguato recupero morfologico e funzionale del paziente. Oggi, con l’acquisizione e lo sviluppo delle tecniche di microchirurgia con l’impiego dei lembi liberi osteo-mio-cutanei, il prelievo e l’innesto di osso dalla teca cranica o dalla cresta iliaca, è possibile restituire al paziente un soddisfacente aspetto in modo da assicurare un graduale e meno traumatico ritorno alle normali occupazioni di vita. Anche i tumori sono una patologia che va affrontata in equipe che comprende: il Chirurgo Maxillo Facciale, l’Oncologo, il Radioterapista, l’Otorinolaringoiatra, il Microchirurgo, lo Psicologo, il Riabilitatore.

In base al tipo di neoformazione, le indagini sono: TC con o senza contrasto, RNM con o senza contrasto, in certi casi la PET. La PET (significa Tomografia a Emissione di Positroni) è una tecnica diagnostica di medicina nucleare che comporta la somministrazione per via endovenosa di sostanze normalmente presenti nell’organismo (come il glucosio, la metionina, la dopamina) ma “marcate” con molecole radioattive (radiofarmaci). Il tomografo PET rileva la distribuzione di queste sostanze. Poiché i tumori sono avidi di glucosio, la PET ne rivela l’accumulo ed è quindi molto utile per confermare una diagnosi di tumore, per verificare la presenza di metastasi oppure per stabilire l’efficacia di una terapia oncologica. Per esempio, l’assenza di accumulo di glucosio radiomarcato in una sede in cui era stato identificato in precedenza indica che il trattamento in corso è efficace.

Tutte le sedi del distretto maxillo-facciale possono essere coinvolte dalla patologia neoplastica che viene suddivisa in benigna e maligna e interessare sia i tessuti molli (cute, vasi e muscoli) che quelli duri (ossa). Le lesioni benigne dei tessuti molli possono comprendere le lesioni pigmentate, i nevi, gli angiomi, i lipomi, i miomi ecc. Tra le forme maligne sono da considerare il carcinoma basocellulare (o ulcus rodens), il carcinoma spinocellulare ed il melanoma. Tra le sedi maggiormente colpite vi sono le labbra, la lingua e tutta la mucosa del cavo orale. Inoltre vanno incluse forme rare ma estremamente maligne come il dermatofibrosarcoma, il carcinoma sebaceo e l’angiosarcoma.

I tessuti duri vengono colpiti anch’essi da neoplasie sia benigne che maligne. Tra le prime le forme più frequenti possono essere considerate le neoformazioni cistiche delle ossa mascellari (cisti odontogene, cheratocisti, ecc.) che hanno la caratteristica di espandersi progressivamente sino a sostituirsi all’osso stesso fratturandolo. Particolarmente aggressive sono le forme maligne tra cui ad l’adenocarcinoma dei seni mascellari, il condrosarcoma, l’osteosarcoma, il mieloma multiplo.Anche le ghiandole salivari, classicamente suddivise in maggiori (parotidi, sottomandibolari, sottolinguali) e minori (tutte quelle diffuse nella mucosa orale), possono essere sede di neoplasia.Tra le forme benigne si ricordano l’adenoma pleomorfo, il tumore di Whartin. Tra i tumori maligni menzione particolare meritano gli adenocarcinomi, il carcinoma mucoepidermoidale, il carcinoma adenoideo cistico.

 

[/et_pb_text][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_3″][et_pb_gallery admin_label=”Galleria” gallery_ids=”914,918,916,917″ fullwidth=”off” orientation=”landscape” show_title_and_caption=”off” show_pagination=”on” background_layout=”light” auto=”off” hover_overlay_color=”rgba(255,255,255,0.9)” caption_letter_spacing=”0″ caption_line_height=”18″ title_letter_spacing=”0″ title_line_height=”1″ use_border_color=”off” border_color=”#ffffff” border_width=”1″ border_style=”solid”] [/et_pb_gallery][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]